di Gianluca BERNARDINI

1-93493

Chi, se non i più giovani, non ha sentito mai parlare e non ha conosciuto Lech Walesa (interpretato qui da Robert Wieckiewicz), protagonista della storia più recente, polacca nonché mondiale? Il film «Walesa – L’uomo della speranza» è l’omaggio che il grande regista polacco Andrzej Wajda (tra gli ultimi film come non ricordare «Katyn») fa al fondatore del sindacato Solidarnosc («Solidarietà») che da elettricista-operaio si ritrovò, nel giro di vent’anni, presidente eletto della Polonia. Un vero e proprio «ritratto» che oltre essere un fedele resoconto storico del tempo, ha la capacità (per questo pregevole) di mettere in luce gli aspetti più umani e intimi di un padre di famiglia che, con accanto «una grande donna» e moglie come Danuta (Agnieszka Grochowska) e i suoi sei figli, portò a quella «svolta» sociale che coinvolse prima il proprio Paese e poi il mondo intero.

Punto di partenza, nonché filo conduttore, è la famosa e vivace intervista fatta allora da Oriana Fallaci (degnamente interpretata da Maria Rosaria Omaggio) nell’appartamento di Danzica qualche anno prima di ricevere il premio Nobel per la pace nel 1983. A ritroso si torna a parlare degli inizi nel 1970, toccando i momenti più tragici (con tanto di arresto di fronte ai piccoli), arrivando di vicenda in vicenda (scioperi compresi) al noto discorso al Congresso degli Stati Uniti che Walesa iniziò con le parole «Noi, popolo…».

Una vera e propria «testimonianza» che Wajda desidera comunicare soprattutto alle nuove generazioni, molte volte lontane dalla politica o poco appassionate. Non un «supereroe», ma un leader, appassionato e intelligente che seppe mettere al primo posto il valore della libertà.

Presentato fuori concorso all’ultimo Festival di Venezia (peccato esca solo ora nelle sale), il film è una vera e propria prova d’autore, ma soprattutto di amore per un Paese, per un’amicizia e in generale per la vita. Un’opera «sentita» e di tutto rispetto che merita senz’altro la (condi)visione.

Temi: libertà, speranza, lotta sociale, lavoro, Polonia, comunismo, fede, vita.