Un inno all’amicizia, spiraglio di luce in fondo al tunnel di una inquieta adolescenza

di Gianluca BERNARDINI

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«Sei una mammoletta!», così Seth (Martin Nissen) apostrofa il fratello minore Zak (Zacharie Chasseriaud) durante un’estate che segnerà probabilmente per sempre la loro inquieta adolescenza. Uno quindicenne, l’altro tredicenne si ritrovano soli nella casa abbandonata del nonno in perenne attesa di una madre che si fa solo sentire e mai li verrà a trovare. Annoiati, squattrinati, arrabbiati, ma soprattutto delusi dal mondo degli adulti che gira attorno a loro, cercheranno di passare il tempo sfidando la vita insieme al coetaneo Dany (Paul Bartel), sventurato amico del posto. Sembra questa la trama dell’ennesimo racconto di formazione messo sul grande schermo dall’attore, filmaker e pure pittore (ben lo si comprende dagli splendidi paesaggi fiamminghi) Bouli Lanners, trionfatore della «Quinzaine des Rèalisateurs» al Festival di Cannes del 2011. Ambientato nella campagna belga, «Les Géants» (titolo originale) non sembra, infatti, avere molto altro da dire rispetto a quello già espresso da altri registi con «Stand by me» (1986), «Sweet sixteen» (2002) o «Mean Creek» (2004). Anzi sembra che il selvaggio mondo degli adolescenti fatto di droghe, parolacce, pulsioni sessuali e violenze sia per l’ennesima volta messo in scena solo per ricordarci quanto sia duro il passaggio alla maturità quando attorno non hai nessuno che ti vuole davvero bene. In realtà c’è molto cinema in questo «piccolo» film. Quello messo in scena è sì «un mondo difficile», all’altezza dell’adolescente medio (?), ma soprattutto un inno all’amicizia che trova nel solidale e reciproco aiuto una possibilità per combattere anche le più o meno prevedibili avversità della vita. Persi nel bosco, immersi in una incontaminata natura da sopraffini scorci poetici, grazie alla splendida fotografia di Jean Paul De Zaeytijd, i tre riescono a far vibrare il cuore dello spettatore adulto quando si lasciano «cullare» dalle amorevoli attenzioni di quella donna (autentica provvidenza) che offrirà loro rifugio nei momenti più bui. Veri e propri squarci di luce, che «profumano di pulito», per un mondo altro e nuovo che forse non hanno mai conosciuto.