di Gianluca BERNARDINI

1-123139

Presentato all’ultimo festival del Cinema di Venezia, è uscito in questi giorni nelle sale «Remember», l’ultimo lavoro di Atom Egoyan (che ricordiamo per «Ararat – Il monte dell’Arca», «Il viaggio di Felicia» e «Fino a prova contraria – Devil’s Knot»). Un vero e proprio thriller che mette a tema «la memoria», nel vero senso della parola. Il film racconta la storia di Zev Guttman (il grande Christopher Plummer) che all’indomani della morte della moglie, malato di demenza senile, fugge dall’ospizio, con la complicità di Max (Martin Landau), amico di una vita alla ricerca di Rudy Kurlander, il nazista che settanta anni prima uccise le loro famiglie ad Auschwitz. Con sé, l’uomo ha una lettera con tutte le istruzioni che deve leggere di continuo per ricordare la sua missione. Un viaggio incontro al destino, attraverso gli Stati Uniti, che lo porterà a fronteggiare una serie di personaggi fino a sorprenderci nel finale. Un racconto sulla ricerca di un’ultima giustizia, su una pagina oscura della storia che questa volta il regista canadese mette in scena con quel tocco di suspense degno del genere scelto per la messa in scena. Chi siamo realmente? Quanto c’è in noi dei frammenti della storia, dell’orrore, delle sue conseguenze? Come non perderne «la memoria»? Sembrano queste essere le domande «ultime» sottese nel film. Un vero e proprio focus sulla «figura dell’anziano» (questo il punto di vista scelto), che nella sua fragilità non solo racchiude il carico degli anni ma anche il peso morale di tutta la sua vicenda personale. «Remember» ci ricorda il passato, ma anche il presente. Perché quello che si è oggi è senz’altro frutto anche del nostro trascorso. In ogni realtà, prima o poi, ci sarà chiesto di fare i conti con la storia. Nel bene e nel male, purtroppo. Per qualche critico tutto ciò non può bastare per farne un buon prodotto cinematografico. Ma in sala funziona. E qualcosa certamente lascia. Sono pochi ormai i superstiti dei fatti descritti. Non meritano certamente l’oblio. Ce lo impone la coscienza, anche con un film. La vendetta, però, non è mai la giusta risposta.

Temi: shoah, nazismo, memoria, passato, vendetta, anziano, fragilità, amicizia.