di Gianluca BERNARDINI

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Nel 1913, Ramanujan (Dev Patel), un povero impiegato contabile dell’India del Sud, con un’inspiegabile conoscenza matematica, scrisse a G.H. Hardy (Jeremy Irons), noto matematico inglese e ricercatore al Trinity College di Cambridge, con la speranza che Hardy potesse dare un riscontro su alcuni dei teoremi e formule che Ramanujan aveva sviluppato da solo. Da quella lettera prende spunto il film «L’uomo che vide l’infinito», ispirata all’omonimo libro di Robert Kanigel. La storia vera di un «incontro» tra due mondi, due culture, due geni che si ritrovarono provvidenzialmente nell’arco di cinque anni ad aprire percorsi «infiniti», validi ancora oggi nel campo della ricerca e della matematica. Un racconto fortemente emotivo e carico di pathos (a volte troppo, forse), messo in scena sullo schermo dal giovane regista, produttore e sceneggiatore Matthew Brown, dove ciò che prevale non è tanto l’aspetto storico (come la guerra che resta in secondo piano e gli affetti perduti), piuttosto la forza del loro rapporto. Quello tra un ateo (che crede solo in se stesso) e un credente («un’equazione non ha significato in me se non esprime il pensiero di Dio»), un accademico e un giovane senza laurea (dove l’allievo supera anche il maestro), un inglese e un indiano (un colonizzatore e un colonizzato). Questa la forza e il centro del film, dove alla fine ogni barriera viene superata dalla verità della loro amicizia. Quella che Hardy confessa fin dalle prime battute («l’unico incidente romantico della mia vita») e Ramanujan restituisce con gratitudine prima di lasciare definitivamente l’Inghilterra. Attori di calibro per una storia ben scritta e raccontata. Ad un certo punto Hardy, mentre attraversa con Ramanujan l’interno della Wren Library, dice: «Ci sono tanti grandi onori nella vita. Per noi, essere un professore ricercatore è uno di quelli. Ma nella mia modesta opinione, il più grande sarebbe quello di lasciare un’eredità alla Wren, una volta che non ci saremo più». Oggi il «Quaderno dimenticato» di Ramanujan è esposto alla Wren Library. Un film non solo per chi ama la matematica.

 

 

Temi: amicizia, matematica, ricerca, tradizioni, affetti, superamento barriere.