di Gianluca BERNARDINI

1-110449

«Che cosa succederebbe se l’immaginazione iniziasse dove la scienza finisce?». Potrebbe essere questa una delle chiavi di lettura per leggere i film di Jean-Pierre Jeunet, a partire dal grande successo de «Il favoloso mondo di Amélie» fino a quest’ultimo «Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet» che giunge in questi giorni nelle sale italiane. «Mi piace raccontare una realtà dalle dimensioni diverse», afferma il regista francese che cura i suoi film dalla sceneggiatura fino ad arrivare a disegnare i personaggi dello «storyboard» (serie di immagini che illustrano il film). Nasce così, probabilmente, anche l’idea di mettere in scena il romanzo dello scrittore americano Reif Larsen «Le mappe dei miei sogni». Protagonista della storia è T.S. (lo straordinario Kyle Catlett), un «Leonardo in erba» di dieci anni del Montana, amante di invenzioni e cartografia, che decide di inviare il proprio progetto sul «moto perpetuo» al prestigioso Istituto Smithsonian di Washington, tanto da vincere il prestigioso «Baird» come scienziato dell’anno. Tutto meraviglioso se non fosse che T.S. è solo un bambino che ha fatto il tutto all’insaputa della sua famiglia: della mamma tutta presa dallo studio degli insetti (Helena Bonham Carter), del padre cowboy all’antica (Callum Keith Rennie) e della sorella Gracie (Niamh Wilson) che coltiva il sogno di diventare miss America. Forse avrebbe condiviso il suo segreto unicamente con il gemello Layton, scomparso accidentalmente tempo addietro mentre giocavano insieme nel fienile, della cui morte e del silenzio dei propri familiari T.S. si sente terribilmente in colpa. Per questo decide di andare a ritirare il premio, fuggendo nella notte tutto solo. Con tanto di valigia e orsacchiotto «Big Jo-Jo» appresso, il piccolo «genio» sale sul treno-merci e inizia la sua traversata tra paesaggi incantati e personaggi da cartoon. Un vero itinerario dell’anima, nonché un percorso di redenzione per espiare un «peso» che un bambino non dovrebbe mai sentirsi addosso. Jeunet è bravo a portarci al cinema e metterci tutti all’altezza dei ragazzi, per guardarci dentro, attraverso un racconto che sa di surreale, ma che ha pure tutto il fascino della favola con tanto di «happy end». Un vero e «straordinario viaggio» (magari in 3D), da fare con tutta la famiglia.

Temi: famiglia, avventura, perdono, viaggio, scienza, scoperta.