Il nuovo film di Xavier Dolan, stroncato in patria e amato in Italia è un’opera sull’ammirazione, il fascino e lo scarto della realtà.

Di Gianluca Bernardini

La-mia-vita-con-John-F.-Donovan

Quando calano le luci della ribalta che cosa resta? E quando rientri a casa da scuola dopo che i compagni ti hanno preso in giro e nemmeno tua madre sembra capire il tuo stato d’animo? Che cosa fai nel segreto della tua cameretta dopo che sei stato costretto a trasferirti altrove? Scrivi al tuo idolo preferito.
Le risposte a questo fan di nemmeno dieci anni date dal divo, nonostante una vita sotto i riflettori, trovano momenti di verità tra le righe di lettere scritte «col cuore». È questa una storia paradossalmente assurda, ma ricca di verità nonché di sentimenti. Quelli che Xavier Dolan, affermato giovane cineasta canadese, ama mettere in mostra in tutti i suoi film (suo l’indimenticabile «Mommy»).
Così la storia di John F. Donovan (Kit Harington), star affermata americana e idolo dei ragazzini, si intreccia con quella di Rupert Tunner (Jacob Tremblay da bambino e poi Ben Schnetzer da grande), quasi come l’una fosse il prosieguo dell’altra e viceversa. I segreti diventano barriere per custodire i luoghi dell’anima, dentro un racconto che Tunner, ormai adulto e anche lui attore, affiderà a una giornalista, dopo l’uscita del suo libro sul famoso scambio di lettere avvenuto tra i due, prima che Donovan morisse prematuramente.
Ci sono tutti i temi che Dolan ama mettere in scena, questa volta però in un racconto più classico che non evita le spinte emotive su brani «pop» più che conosciuti (forse per cercare il consenso americano?). Ciò che colpisce è però, ancora una volta, il rapporto con la madre, complesso e viscerale, fatto di rabbia ma soprattutto di tanto amore. La stessa energia che il regista mette, del resto, in tutti i suoi film. «La mia vita con John F. Donovan» è dunque un’opera sull’ammirazione, il fascino e lo scarto della realtà. Quella che resta e che, in fondo, ci rende tutti più umani. Nonostante tutto.

Temi: infanzia, idolo, amicizia, ammirazione, accettazione,verità, rapporto con la madre, successo, identità.