Dalla scuola al mondo, tra contraddizioni e migliori intenzioni

di Gianluca BERNARDINI

1-64631

Capita a fagiolo, potremmo dire, la nuova prova cinematografica di Giuseppe Piccioni, autore dei noti e premiati «Fuori dal mondo» (1998) e «Luce dei miei occhi» (2001). Si riaprono le scuole ed ecco un film sul mondo della scuola (e non solo). Ispirato all’omonimo libro di Marco Lodoli (da trent’anni insegnante), «Il rosso e il blu» è una commedia senz’altro riuscita. Girato a Roma, il racconto si snoda attorno al mondo scolastico tra professori delusi (Herlitzka) e supplenti entusiasti (Scamarcio), alunni «difficili» e adolescenti in amore, una preside ansiosa (Buy), genitori italiani assenti e «immigrati» forse fin troppo attenti. Non un film di denuncia, bensì un racconto corale dove dietro ogni singolo personaggio si nasconde un mondo che con realismo viene scomposto sullo schermo.

Un’opera che sa andare oltre la scuola, dove le parole della rigida preside al novello supplente («Nella scuola c’è un dentro e un fuori, e noi ci dobbiamo occupare solo di ciò che è dentro») aprono a una riflessione che va oltre le regole. Molto più della ragione riesce qui l’amore. Amore che si fa dedizione, passione, attenzione all’altro. Al centro vengono poste le persone (come ci lascia ben intuire l’apertura del film con gli sguardi in macchina): adulti e ragazzi dentro le loro contraddizioni e le migliori intenzioni. Senza tralasciare gli errori più o meno gravi che la matita rossa e blu non può non sottolineare, la narrazione scivola in una «non morale»: la scuola non è un luogo, ma il mondo. Per questo non è un film solo per insegnanti e alunni, ma per tutti noi che a scuola ci siamo stati e che forse mai, nonostante tutto, ne siamo usciti.

Se volessimo trovare, per un possibile percorso, un filone che tocca il mondo della scuola nelle ultime uscite, da non perdere il delicato e intenso «Monsieur Lazhar» oppure il duro e lucido «Detachment – Il distacco», nell’attesa del nuovo film di Campiotti «Bianca come il latte e rossa come il sangue».