di Gianluca BERNARDINI

1-112500

Essere quarantenni, sposati, senza figli, e appassionati del proprio lavoro a New York fa sentire ancora giovani e felici? Soprattutto quando uno non si è ancora del tutto realizzato, ha bloccato la propria vena artistica su un documentario lungo sei ore che non trova una fine da dieci anni e l’altra fa finta di aver fatto pace con se stessa dopo due gravidanze andate male? Forse, ma non proprio. Questi sono Josh (Ben Stiller) e Cornelia (Naomi Watts) quando incontrano Jamie (Adam Driver) e Darby (Amanda Seyfried), due giovani ventenni «hipsters», indipendenti e liberi che sembrano vivere la propria vita come un’opera d’arte. L’amicizia tra le due coppie porterà un po’ di pepe e brio tra i più «vecchi», ma anche a scoprire quelle distanze che rischiano di far saltare il sogno di una vita e lo stesso amore. «Giovani si diventa» è il titolo italiano della commedia cross-generazionale di Noah Baumbach. Una riflessione acuta e brillante non solo sull’età che avanza e sulla coppia stessa, ma anche su come cambiano le ambizioni, nonché l’etica e lo stato dell’arte, in questo tempo in cui gli adulti sembrano essere sempre più catturati dalle nuove tecnologie e i giovani riscoprire i vinili o le videocassette. Se da una parte il film ci spinge a pensare che nonostante si faccia di tutto oggi per sentirsi «giovani», lo scarto generazionale si fa sempre più grande in questo mondo che ha interiorizzato la logica di «facebook» e «wikipedia» senza neppure utilizzare tali piattaforme. Un’analisi intelligente e non banale, che forse meriterebbe più che una semplice riflessione sull’avanzare del tempo che sembra bruciare velocemente le tappe della propria esistenza. Del resto, cantava John Lennon, «la vita è ciò che ti accade mentre sei impegnato a fare altri progetti». Da vedere e poi parlarne con gli amici. Peccato arrivi in sala solo nel mese di luglio.

Temi: adulti, giovani, generazioni, coppia, famiglia, amicizia, arte, sogni, genitorialità, tecnologie.