Una storia ad alto tasso di adrenalina, ma con un'anima d'autore. Due fratelli divisi dal destino in un thriller consigliato. Per parlarne con un film...

di Gianluca Bernardini

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Stessa città, stesso quartiere, stessi luoghi in cui cresci da bambino, ma da adulti i destini si dividono.
Uno andrà dalla parte della legge e l’altro dalla parte della criminalità: Driss (Reda Kateb) diventerà un poliziotto, Manuel (Matthias Schoenaerts), invece, un delinquente. Uno sfortunato evento li porta di nuovo sulle stesse strade, quelle battute di periferia, le stesse che li ha visti un tempo amici e, purtroppo ora, nemici. Ma i sentimenti non si possono cancellare, perché le radici sono le medesime, gli intrecci affettivi pure e in fondo in fondo i valori comuni. David Oelhoffen (che ricordiamo per la sorta di western «Loin des Hommes»), costruisce così un noir d’azione con tanto di risvolto psicologico d’effetto.
La «banlieue» parigina diventa perciò anch’essa protagonista di questa storia girata «addosso» ai due interpreti principali. Non manca la suspense, ma nemmeno il tocco umano che fa di «Fratelli nemici – Close Enemies» un film degno di nota, presentato in concorso all’ultimo festival di Venezia. La dura vita, dunque, può far crescere e fortificare, come anche portarti fuori strada. La lotta è però la stessa, così pure le forze messe in atto. Nessuno dei due, tuttavia, vuole farsi del male, perché ciò che li lega è più forte di qualsiasi avversità. L’odio, dunque, può sopraffare l’amore, ma anche essere vinto là dove l’affetto di un tempo prevale sulla rivalità dell’oggi. Thriller, forse, stereotipato ma convincente, dove l’adrenalina si accompagna ai sentimenti. Quelli veri, non mielosi, che traspaiono da una storia che profuma, in ultima analisi, di vera e rara amicizia. Da vedere.

Temi: amicizia, legge, criminalità, giustizia, periferia, origini, lotta, ostilità, sentimenti, vita.