Inizia l'anno con un film importante e dalla grande vocazione sociale. L'ultima opera del regista britannico Ken Loach è un'imperdibile messa in discussione del mondo del lavoro che, schiavo delle nuove tecnologie, si è dimenticato dell'uomo.

Di Gianluca Bernardini

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Non ti è mai capitato, quando ti viene consegnato un pacco o del cibo, di pensare a chi per servizio te l’ha fatto recapitare? Quante storie dietro a volti anonimi affaticati. Kris Hitchen, attore non professionista (ma bravissimo nel film) ed ex tuttofare, interpreta Ricky: un padre di famiglia che vive nei sobborghi inglesi. Guidato dal sogno di acquistare una casa e dare stabilità economica alla propria famiglia, egli decide di acquistare un furgone e lavorare come trasportatore freelance.

La paga è buona, ma i ritmi di lavoro dettati minuto per minuto da un dispositivo di tracciamento elettronico sono massacranti. Sarà per Ricky, e per l’intera famiglia, l’inizio di una vera e propria odissea; un circolo vizioso di lavoro e debiti che potrebbe avere conseguenze tragiche. La denuncia di Loach è fortissima. Il film è ispirato da una storia vera e, come si legge nei titoli di coda, dalle numerose testimonianze dei lavoratori. Viene puntato il dito sulle moderne schiavitù della «gig economy», l’economia digitale, fatta di produzione e (disumano) consumo. Ma l’accusa viene mossa anche nei confronti della società inglese. I personaggi si muovono soli, senza tutele dallo Stato ma, soprattutto, senza la solidarietà delle altre persone.

Nel precedente capolavoro «Io, Daniel Blake» il regista dava un barlume di speranza facendo leggere nel finale le ultime parole di un uomo «sconfitto» tramite la voce di una donna altrettanto fragile. Un’ideale «catena umana» per combattere per una vita più giusta. «Sorry We Missed You» è invece più pessimista, spaventato da quello che sta diventando il mondo del lavoro: una struttura macchinosa e impersonale, una rincorsa al consumo che ha ormai perso di senso. Riusciremo a rialzarci? Da vedere!

Temi: mondo del lavoro, corriere espresso, nuova economia, tecnologia, società, solidarietà, solitudine, tempi moderni.