di Gianluca BERNARDINI

1-99078

Non è cosa di tutti i giorni veder trascorrere sullo schermo dodici (!) anni di vita (emblematica la scena della cancellazione delle tacche sullo stipite delle porte per immortalare la crescita) in quasi tre ore. Ovvero vedere «realmente» gli stessi protagonisti ritrovarsi (e invecchiare) ogni anno per girare qualche scena del film fino a comporre quello che oggi è «Boyhood» in sala. Una lunga gestazione, più che sperimentale, quella di Richard Linklater che per tutto questo periodo ha seguito il piccolo Sam Jr. (Ellar Coltrane) dall’età di otto anni, insieme alla madre Olivia (Patricia Arquette), divorziata e risposata più volte, il padre Sam (Ethan Hawke) e la sorella, poco più grande di lui, Samantha (Lorelei Linklater, figlia dello stesso regista). La storia di una famiglia americana, una come tante (?), che tra un trasloco e l’altro, vive pienamente il «suo» tempo, quello che trascorre dentro la storia americana segnata dalle guerre, dopo l’«undici settembre», dalla propaganda politica, dall’avanzare della tecnologia «apple», nonché dalle «hits musicali» (grande colonna sonora!) che accompagnano la crescita soprattutto di Sam. Uno sguardo intimo, che si posa soprattutto sul volto del ragazzo (innocente e glabro, spigoloso e ricoperto dalle prime pelurie di adolescente, fino alla sua configurazione più matura con tanto di barba) che guarda il mondo passare davanti a sé, come se «l’attimo fosse sempre ora», pronto a coglierci mentre risaliamo la corrente della vita. Un fiume che a volte nasconde i suoi imprevisti, altre ci accoglie nelle sue acque per un bagno «salutare», altre ancora che ci sorprende nel suo scorrere apparentemente lento e uguale. Cosa c’è di così originale o esemplare in tutto questo? Cosa restano di questi dodici anni di Sam? Da un certo punto di vista potremmo dire poco, ma se guardiamo ben oltre quello che la camera mette in mostra (semplici o complicate situazioni di vita quotidiana) noi vediamo non solo l’avanzare dei giorni, ma la crescita e la maturazione di una «famiglia» intera, alla quale, più o meno, ci sentiamo vicini. Compagni di viaggio che, anche se abitano dall’altra parte del continente, vivono dentro quelle domande di senso che si fanno strada in ciascun uomo e ciascuna donna dell’intero universo. Solo per questo, e forse di più, merita tutto il nostro interesse.

Temi: famiglia, genitori, figli, relazioni, crescita, tempo, infanzia, adolescenza, giovinezza, maturazione.