Cento milioni di biglietti staccati nel 2015, a fare la differenza sono stati soprattutto i film d’animazione. Nel 2016 si potrebbe raggiungere quota 110 milioni di spettatori, dato già registrato nel 2010

di Angelo Chirico

1-122378

Dopo l’avvio folgorante del 2016 con un box office ai massimi storici grazie a Quo Vado?  è bene fissare qualche punto fermo circa i dati registrati dal mercato cinematografico nazionale nello scorso 2015,  mercato che ha segnato il raggiungimento dei cento milioni di biglietti staccati.

I dati forniti da Anec, Anem, Anica e Cinetel nel corso della conferenza stampa d’inizio anno dicono che a fare la differenza sono stati soprattutto i film d’animazione. Al risultato positivo ha contribuito anche il successo di CinemaDays. 

Già nelle Giornate professionali di Sorrento erano però stati evidenziati due elementi fortemente negativi circa il mercato italiano 2015: da una parte l’uscita dei film è mal distribuita sui dodici mesi, con sovrapposizioni di titoli in alcuni mesi e un vuoto cronico nel periodo estivo, dall’altra la quota di mercato dei film italiani è scesa dal 27% al 21% nonostante i titoli di casa siano stati ben 184, con 26 film in più rispetto al 2014. Questo dato sarà evidentemente oscurato dal box office di gennaio 2016, ma le note criticità della produzione cinematografica nazionale sono ben lontane dall’essere superate in modo strutturale.

Come auspicato in più occasioni oltre ad una più razionale distribuzione delle uscite in generale, alle produzioni italiane serve molta più varietà e qualità. Potrebbe così essere che la soglia dei 110 milioni di spettatori già registrato nel 2010 diventi un risultato raggiungibile ogni anno dal nostro mercato. Di questo abbiamo bisogno.