"Aquerò - Lo spirito del cinema" tornerà dal 16 al 29 novembre 2019 per la seconda volta con un programma ricco di film in anteprima nazionale, opere da riscoprire, incontri con registi e protagonisti del mondo culturale italiano.

Alain Cavalier_regista

‘Aquerò’ è la parola utilizzata da Bernadette di Lourdes per indicare ‘quello/a’, l’apparizione a cui non riusciva ancora a dare un nome. Una parola in dialetto occitano, semplice, quotidiana, per indicare qualcosa di straordinario, miracoloso: l’invisibile che si fa immagine.

Aprire squarci per mostrare l’invisibile è proprio dell’arte e dell’arte cinematografica in particolare; ciò che il cinema mostra, l’essenza di una buona pellicola, spesso è proprio in ciò che non si vede, l’invisibile, che si crede di non vedere, ma c’è.

E così Acec Milano (il circuito delle sale di comunità della Diocesi milanese) ha deciso di denominare così l’atipico “festival” dedicato al cinema di riflessione, quello – come sottolineano gli organizzatori – “che ha il coraggio di confrontarsi con le domande fondamentali (il senso, la bellezza, la morte, la giustizia, la verità); che cerca, sperimenta, si mette in discussione.”.

Il Festival si caratterizza per un nucleo centrale di eventi al cinema San Fedele di Milano (una due giorni, il 16 ed il 17 novembre) e per altri dieci eventi collegati sul territorio, grazie alla collaborazione con le migliori sale di comunità del circuito associativo.

Tra queste, CinemateatroNuovo di Magenta. “La nostra sala è da molti anni impegnata nella proposta di un cinema di confronto con le domande che la società pone all’uomo come individuo e come parte di una comunità. Domande che interrogano ognuno di noi, credente o meno. Il buon cinema è in grado di metterci di fronte a scelte valoriali e senso della vita che tendiamo a dimenticare nelle urgenze del quotidiano”, spiega Alberto Baroni, direttore della Sala di Comunità magentina e membro del Consiglio di Acec Milano.

CTN inserisce quindi una data dedicata ad ‘Aquerò’ nel palinsesto della consolidata rassegna Filmforum: giovedì 21 novembre 2019

ÊTRE VIVANT ET LE SAVOIR, del regista francese Alain Cavalier .

“Come si evince traducendo il titolo del film (qualcosa come : “il sapore di essere vivi” ), la pellicola – che nasce dal romanzo della scrittrice Emmanuèle Bernheim  ‘E’ andato tutto bene‘ – si confronta con il tema del senso e del ‘sapore’ della vita quando ci si confronta con la malattia e la perdita, nel rapporto generazionale ed affettivo tra un padre ed una figlia”, spiega Baroni. “Il regista Alain Cavalier ha oggi 88 anni e da questa prospettiva si interroga su fine ultimo dell’esistenza umana. Sarà un vero onore e piacere averlo con noi in sala, il 21 novembre, accompagnato dal nostro amico e direttore del Festival Aquerò, Fabrizio Tassi. Non mancherà, naturalmente, l’apporto del nostro Marco Invernizzi ed insieme potremo dialogare al termine della proiezione”.

<< Etre vivant et le savoir nasce dal desiderio di Alain Cavalier di trasporre a modo suo il romanzo Tout s’est bien passé di Emmanuèle Bernheim, che racconta come l’autrice abbia accompagnato in Svizzera il padre, colpito da un’emiplegia a 89 anni, per porre fine alla sua vita. Alain Cavalier aveva progettato di interpretare questo padre al fianco della scrittrice (amica del regista da trent’anni) nel ruolo di se stessa. Avevano appena cominciato a lavorare insieme alla sceneggiatura, quando Emmanuèle Bernheim ha dovuto sospendere tutto a causa della chemioterapia. “Faremo il film con quello che abbiamo e con quello che avremo” commenta a questo punto il regista, ben deciso ad aspettare, mentre intanto continua a tenere il suo diario–specchio di bordo filmato, un’esplorazione meditativa sul microcosmo della sua vita, a sua volta attraversata dalla fragilità che avverte al pensiero della fine (la storia inizia con la scomparsa di un’altra delle sue amiche a cui ha dovuto dare l’ultimo saluto). Ma se l’ombra della morte incombe sul film, scandito talvolta dalle tappe della lotta di Emmanuèle Bernheim contro la malattia, lo stile cinematografico parecchio singolare di Alain Cavalier crea un’opera in cui nella vita vince la fede nonostante tutto. >>

Il progetto “Aquerò – Lo spirito del cinema” nasce da una idea di Acec Milano con il sostegno di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia; il patrocinio dell’Arcidiocesi milanese e del Comune di Milano, in collaborazione con il Centro Culturale San Fedele e Itl e con il sostegno di Radio Marconi. La direzione artistica di Fabrizio Tassi ed quella organizzativa di Gianluca Bernardini. Per chi volesse approfondire: www.spiritodelcinema.it